NEWS GIURISPRUDENZIALI

IL PATROCINIO A SPESE DELLO STATO: DPR 115/2002 e successive modifiche.

L’ordinamento italiano prevede che, al fine di agire o difendersi in giudizio, coloro che non dispongano delle risorse economiche necessarie alla nomina di un avvocato e alle spese del procedimento possano usufruire dell’istituto del gratuito patrocinio a spese dello Stato. Con decreto del Ministero della Giustizia del 7 maggio 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 186 del 12 agosto 2015, il Capo del dipartimento per gli affari di giustizia ed il Ragioniere Generale dello Stato ne hanno fissato l’adeguamento, previsto dall’art. 77 del Testo Unico delle...

IL DOVERE DI ASSISTENZA MORALE E MATERIALE E L’OBBLIGO DI MANTENIMENTO DEL CONIUGE SEPARATO ANCHE ALLA LUCE DELLA RECENTISSIMA SENTENZA DELLA SUPREMA CORTE N. 11504 DEL 2017.

L’art. 143 del codice civile prevede e disciplina il dovere di assistenza morale e materiale a carico di ciascuno dei coniugi e l’obbligo di contribuire alle necessità della famiglia. Da tali doveri dei coniugi discende l’obbligo di mantenimento anche in seguito alla separazione personale dei coniugi disciplinato dall’art. 156 c.c. Con la richiesta di separazione avanzata dai coniugi, consensualmente o giudiziale, il matrimonio non può ancora dirsi sciolto né gli effetti civili dello stesso cessati. La separazione dei coniugi produce soltanto l’effetto di liberare i coniugi...

ASSEGNI AL NUCLEO FAMILIARE: COSA ACCADE IN CASO DI SEPARAZIONE, DIVORZIO, AFFIDO DEI FIGLI MINORI

Gli assegni per il nucleo familiare sono una misura di sostegno al reddito previsti per nuclei familiari numerosi che non raggiungano una determinata soglia di reddito che di anno in anno viene prevista dalla legge.  L’importo dell’assegno è pubblicato annualmente dall’INPS in tabelle valide dal 1° luglio di ogni anno, fino al 30 giugno dell’anno seguente (circolare INPS 27 maggio 2016 n. 92). Al fine di poter accedere a questo genere di erogazione è necessario che sussistano tre condizioni riguardanti, rispettivamente, la composizione del nucleo familiare,...

IL DANNO CAUSATO DALL’INCAPACE: a chi chiedere il risarcimento?

La normativa del risarcimento del danno contiene al suo interno anche il caso peculiare del risarcimento del danno causato da un soggetto incapace, come previsto dall’art. 2047 c.c. che recita testualmente: “In caso di danno cagionato da persona incapace di intendere o di volere, il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza dell'incapace, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto. Nel caso in cui il danneggiato non abbia potuto ottenere il risarcimento da chi è tenuto alla sorveglianza, il giudice, in considerazione...

CONIUGE SUPERSTITE ED EX CONIUGE: E CHI SPETTA LA PENSIONE DI REVERSIBILITÀ E IN QUALE MISURA?

La pensione di reversibilità è una prestazione economica riconosciuta ai familiari del pensionato deceduto quale diritto di natura previdenziale, mentre la pensione indiretta è erogata in favore dei familiari del lavoratore deceduto. I titolari del diritto a percepire la pensione di reversibilità o la pensione indiretta sono: Il coniuge superstite, anche se separato o divorziato nel caso in cui il Tribunale in sede di separazione o divorzio gli abbia riconosciuto il diritto a percepire un assegno di mantenimento o un assegno divorzile; I figli a carico...

NON SEMPRE LA RESPONSABILITÀ DEL SINISTRO CHE INVESTE IL PEDONE È A CARICO DELL’AUTOMOBILISTA

Con sentenza della Quarta Sezione Penale del 30 agosto 2016, n. 35834 la Corte di Cassazione ha stabilito che qualora il pedone, contravvenendo alle norme del codice della strada, sia investito mentre in orario notturno, su strada extraurbana priva di illuminazione, senza giubbotto retroriflettente ed in contromano, porrebbe in essere una condotta non prevedibile da parte del conducente del veicolo coinvolto nel sinistro e quindi in capo al conducente non si configurerebbe una responsabilità a titolo di colpa per il sinistro. Il caso di specie riguardava...

LA MALATTIA NON SEMPRE IMPONE AL LAVORATORE IL DIVIETO DI PRESTARE ATTIVITÀ LAVORATIVA IN FAVORE DI TERZI

La Cassazione, con la sentenza n. 15989 del 01.08.2016 ammette la possibilità che il lavoratore assente dal posto di lavoro per malattia presti diversa attività a favore di un terzo, a condizione che il lavoro prestato non incida sul decorso della malattia e non ritardi o comprometta la guarigione. Inoltre l’onere di provare la compatibilità tra stato di malattia e prestazione di lavoro per un terzo grava in capo al lavoratore, che nel caso non riesca a raggiungere la piena prova potrà essere licenziato per...

L’INDENNIZZO A CARICO DELLO STATO PER LE VITTIME DI REATO: ora è possibile richiederlo grazie all’appartenenza all’UE.

La Legge n. 122, del 7 luglio 2016, recante le disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea (Legge europea 2015-2016), agli articoli 11 e seguenti disciplina il “Diritto all'indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali violenti, in attuazione della direttiva 2004/80/CE”. In particolare si prevede che le vittime di reato dolosi commessi con violenza alla persona possano essere indennizzate dallo Stato per la rifusione delle spese sanitarie sostenute a seguito della commissione del reato. L’eccezione a questa regola generale riguarda i reati...

MANCATO CONSENSO MEDICO INFORMATO: la risarcibilità del danno è possibile anche se l’intervento è risolutivo della patologia

La Cassazione ritorna sul tema assai delicato del consenso informato arrivando a statuire che il paziente che non ha dato il consenso ha diritto al risarcimento del danno anche se l’intervento è risolutivo della patologia, con ciò rendendo autonoma la fattispecie di mancato consenso rispetto all’eventuale danno cagionato all’esito dell’intervento con ciò conferendo maggior peso e tutela massima alla libertà di autodeterminazione della persona. Andando per ordine va ricordato che per “consenso medico informato” si intende il diritto del paziente ad essere esaustivamente informato dal proprio...

QUANDO SI INTEGRA IL REATO DI DIFFAMAZIONE SUI SOCIAL NETWORK?

La diffusione dei social network ha posto l’ordinamento di fronte al problema di rinvenire i mezzi idonei per tutelare gli utenti. Gli strumenti attualmente a disposizione per difendersi da reati come la diffamazione sono stati pensati per i mezzi di comunicazioni ordinari e spesso sono insufficienti a fornire un’adeguata tutela al di fuori dall’ambito di applicazione loro proprio. La giurisprudenza si è trovata a dover bilanciare interessi contrapposti, il diritto di manifestazione di pensiero da un lato e il diritto all’integrità e all’onore dall’altro. Molto spesso...